La speranza non va mai confusa con l’ottimismo umano, che è un atteggiamento più umorale. Per un cristiano, la speranza è Gesù in persona, è la sua forza di liberare e rifare nuova ogni vita. Speranza non è quella di chi di solito guarda al “bicchiere mezzo pieno”: per questo può accadere che sia confusa con un sereno buon umore.
“La speranza - afferma Papa Francesco - fa entrare nel buio di un futuro incerto per camminare nella luce. È bella la virtù della speranza; ci dà tanta forza per camminare nella vita” (Udienza Generale, 28 dicembre 2018). E in questo momento così delicato della nostra storia, Papa Francesco parla di un altro contagio: il contagio “che si trasmette da cuore a cuore, perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia. È il contagio della speranza: ‘Cristo, mia speranza, è risorto!’. Non si tratta di una formula magica, che faccia svanire i problemi. No, la risurrezione di Cristo non è questo. È invece la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non ‘scavalca’ la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene.
La speranza cristiana non è alternativa alla paura. Al contrario: la riconosce e la assume. È l’esperienza di Gesù nell’orto degli ulivi: non solo Egli non si sottrae alla propria passione, ma parte di quella passione è nella paura sperimentata dal Figlio di Dio. Nemmeno a quella Egli si sottrae. Pur nella paura, Egli si affida. E così facendo divinizza anche la nostra paura.
Vivere è aiutare a vivere. Bisogna creare altra felicità per essere felici. (R. Follerau).
Il bene, cioè l'amore, supera qualsiasi barriera, qualsiasi cattiveria umana.
La speranza del cristiano è fare il bene, vivere nell'amore.