L’alternanza scuola-lavoro nei licei e la disciplina di Italiano


IDEE PER INSEGNARE - SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Il Progetto di alternanza scuola-lavoro, come recitano le linee guida, “offre allo studente occasioni per risolvere problemi e assumere compiti e iniziative autonome, per apprendere attraverso l’esperienza e per elaborarla e rielaborarla all’interno di un contesto operativo”. Questa attività può essere l’occasione per lo sviluppo di competenze trasversali e anche disciplinari. In questo articolo ci soffermiamo in particolare su alcuni percorsi didattici connessi con la disciplina di Italiano e forniamo alcuni strumenti utili per lo svolgimento dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro.

Le competenze obiettivo del Progetto di alternanza scuola-lavoro

Le competenze – disciplinari, pluri e interdisciplinari e “di cittadinanza” – che concorrono alla formazione dei nostri studenti, possono tutte, e in particolare alcune, concorrere alla realizzazione del Progetto di alternanza scuola-lavoro.Ecco qualche esempio riferito alle competenze di cittadinanza, le quali, per potersi realizzare hanno bisogno del contributo che proviene dalle discipline, singolarmente o collegialmente intese.

  • In primo piano è posta la competenza di comunicazione, sia ricettiva (“comprendere messaggi di genere e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi e mediante diversi supporti”), sia produttiva (“rappresentare eventi, fenomeni, princìpi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni ecc. utilizzando linguaggi diversi e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti”). È questo un obiettivo peculiare dell’insegnamento dell’Italiano e delle lingue straniere, che investe comunque tutte le discipline (i cui contenuti sono da esse veicolati), e anche l’informatica, dal momento che il medium digitale è ormai dominante nella comunicazione. E può essere anche un obiettivo forte dell’alternanza scuola-lavoro in quanto, le attività di scrittura, secondo i modelli della cosiddetta scrittura professionale, anche nella versione digitale, rappresentano un ricchissimo campo di attività, applicabile a scuola e nel mondo del lavoro.
  • Altra competenza di cittadinanza è il problem solving, definito dai documenti europei come capacità di risolvere problemi, cioè di “affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline”. Tra queste vi sono naturalmente le discipline scientifiche, come la Matematica, la Fisica, le Scienze ecc., ma anche le lingue antiche e moderne, per l’attività di traduzione. La competenza di cittadinanza che se ne ricava è particolarmente richiesta dal mondo del lavoro e può essere utilmente spesa dallo studente in uno stage, oltre a essere, a sua volta, ulteriormente implementata da quell’esperienza.
  • Tra le competenze di cittadinanza è inoltre compresa la capacità di operare collegamenti e relazioni, cioè di “individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica”. È evidente il ruolo che svolgono, al fine del raggiungimento di tale obiettivo, discipline come quelle letterarie e linguistiche, la Storia, la Geografia, la Filosofia, la Matematica, la Fisica, le Scienze, cioè materie propriamente teoriche e tipicamente liceali. Anche questa competenza, come le precedenti, si presta a uno sviluppo nel progetto di alternanza.

Unitarietà del percorso formativo

Dunque l’alternanza scuola-lavoro non è da concepirsi come qualcosa di occasionale, di separato dalla normale e consueta attività didattica, ma fa parte a pieno titolo del progetto formativo della scuola, la cui realizzazione si configura come un percorso unitario che mira allo sviluppo di competenze, da una parte, richieste dal profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi prescelto, e, dall’altra, spendibili da parte dello studente nel mondo del lavoro, sia nell’immediato, nell’esperienza dello stage, sia, in prospettiva, nel proprio futuro professionale.In questo quadro, lo stage è parte qualificante del progetto, ma non unica né preponderante, in quanto si accompagna e si integra con l’attività scolastica in classe, principalmente, e, inoltre, con attività “collaterali”, propedeutiche o di approfondimento, quali quelle che vengono solitamente organizzate dentro o fuori le mura scolastiche, come visite a saloni e mostre, partecipazione a convegni e seminari, gruppi di lavoro, incontri con esponenti del mondo del lavoro e delle istituzioni, dirigenti d’azienda, docenti universitari, opinion leader, esperti vari ecc. In un curriculum così complesso, fondamentale è una accurata progettazione che indichi e descriva:

  • gli obiettivi e i contenuti disciplinari e trasversali e la loro “curvatura” in funzione dell’alternanza;
  • gli aspetti non solo didattici in senso stretto, ma anche quelli organizzativi, gestionali, giuridici, relazionali ecc.;
  • la scansione, il più possibile rigorosa, in fasi di attuazione: prima, durante e dopo lo stage;
  • gli strumenti didattici, tra i quali sono da privilegiare modalità operative di tipo laboratoriale e cooperativo;
  • le prove di verifica, sia formativa in itinere, sia sommativa;
  • gli strumenti di valutazione e quelli di certificazione.

Percorsi didattici e alternanza scuola-lavoro

In fase di progettazione ogni singolo docente deve riflettere sul ruolo della propria disciplina, individuando i contenuti di possibili percorsi didattici, da attuarsi nel proprio insegnamento e in collaborazione con altri. Ne suggerirò solo alcuni che hanno un particolare legame con la disciplina di italiano e in generale con le materie umanistiche, soffermandomi in particolare sul primo.

Scrittura professionale e digitale

Ho già accennato alla scrittura professionale, da trattare nell’insegnamento dell’Italiano e delle lingue straniere, con la possibilità di intersezione con le altre discipline.Ritorno ora su questo argomento in quanto di primaria importanza e, a mio parere, da privilegiare in un curriculum di alternanza scuola-lavoro.È un’attività didattica, questa, che si presta non solo a una decisa operatività, ma anche a conoscenze e a riflessioni teoriche di linguistica:

sui vari registri linguistico-stilistici che vengono adottati: dallo standard, all’informale, al registro “brillante” influenzato dal linguaggio pubblicitario e giornalistico;


sui lessici specialistici, che variano a seconda dei contenuti veicolati: dal tecnico-scientifico, con i vari sottocodici, all’economico-aziendale, al burocratico-giuridico-amministrativo ecc.;

sulle tipologie testuali, in relazione agli scopi dei vari modelli di scrittura.

Numerosi sono i modelli testuali di scrittura professionale, tra i quali possiamo fare scelte di percorsi didattici, da attuarsi con modalità prevalentemente operative e laboratoriali. Cito i principali:

i vari modelli che vanno sotto la comune definizione di relazione professionale: dalla relazione tecnica al rapporto di lavoro, dal profilo aziendale al white paper, dal case study al meeting report ecc.;

la corrispondenza professionale, nella versione della e-mail;

i vari strumenti di avvicinamento al lavoro: il curriculum vitae e la lettera di autocandidatura, cui si accompagnano altre forme testuali: visive, come il videocurriculum, e orali come il colloquio di lavoro; e il business plan, da compilare nell’ambito della Impresa formativa simulata e in occasione di presentazione di start-up.

Realtà economica del territorio

Un altro percorso fondamentale riguarda il mondo del lavoro – industria, agricoltura, terziario ecc. –, considerato in termini culturali generali (trasformazioni storiche, teorie filosofiche, politiche ed economiche, aspetti giuridici, dimensione tecnico-scientifica ecc.) e focalizzato sulla specifica realtà del proprio territorio, in particolare sulle aziende che ospiteranno gli studenti in stage.Le discipline interessate a questi percorsi sono praticamente tutte: da Storia, Filosofia, Scienze sociali per gli aspetti storico-sociali, alle materie tecnico-scientifiche (Fisica, Scienze, Informatica ecc.).Oltre agli insegnamenti curricolari, a questi percorsi possono contribuire, specie in fase preparatoria, anche interventi esterni di esponenti del mondo del lavoro, “testimoni” privilegiati, figure istituzionali ecc.

Industria culturale e patrimonio artistico e paesaggistico del territorio

Una sottolineatura particolare merita, per il rilievo che può avere in un liceo, l’industria culturale (musei, biblioteche ecc.) e della comunicazione (radio e TV locali, giornali, editoria ecc.), sia pubblica sia privata, oltre alle realtà di volontariato e associazionismo che si dedicano alla tutela e alla promozione del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico, con particolare riguardo al proprio territorio. In previsione di stage in tali ambiti, alla preparazione scolastica concorrono le discipline artistiche e tutte le altre discipline umanistiche, comprese quelle classiche (per la rilevanza di tale tradizione nel territorio italiano), oltre alle scienze naturali, per quanto attiene al paesaggio, e alle discipline tecnico-scientifiche per la componente digitale di molti prodotti culturali attuali, e oltre, anche, alle discipline giuridico-economiche per la dimensione gestionale e amministrativa di tali imprese. Né va dimenticato il contributo di Educazione fisica per percorsi didattici riferiti ad attività sportive o simili.

Educazione sanitaria e sicurezza sul lavoro

L’Educazione fisica può avere un ruolo significativo anche in programmi di educazione sanitaria, in cui interviene l’insegnamento delle Scienze, e di sicurezza sul lavoro, in cui intervengono le Scienze sociali, senza contare percorsi focalizzati in modo particolare sulle discipline sportive, in riferimento a stage organizzati in collaborazione con il CONI, quali quelli che sono suggeriti dal Ministero.

Dallo stage all’orientamento e all’auto-orientamento

Tra gli scopi del Progetto di alternanza scuola-lavoro, vi è quello di favorire l’orientamento dello studente, fornendogli quelle certificazioni che entreranno a far parte del suo curriculum.Ma ancora più importante è la funzione di auto-orientamento: durante tutte le fasi del progetto, ma soprattutto nell’esperienza dello stage, lo studente ha modo di conoscere dall’interno una realtà lavorativa: l’organizzazione del lavoro, le mansioni dei lavoratori, i contenuti culturali del lavoro stesso, il contesto e le relazioni che si stabiliscono all’interno e all’esterno dell’azienda ecc., e così riflettere sulla rispondenza o meno di tale realtà (e di quelle a essa simili) alle proprie aspettative e alla stessa propria personalità (intesa come insieme di attitudini, competenze, interessi, carattere ecc.). Ciò potrà influire sulle scelte da compiere al termine del percorso liceale, sia riguardo alla facoltà universitaria (nel caso prosegua gli studi), sia riguardo ai settori economici verso cui intende indirizzare la propria ricerca e alle modalità di lavoro dipendente – pubblico o privato – o indipendente (lavoro autonomo e creazione d’impresa).

Andata e ritorno dallo stage

Proponiamo ora esempi di attività didattiche di collegamento azienda-scuola che gli studenti possono effettuare prima, durante e dopo lo stage, fornendo anche qualche strumenti utilizzabile in questo quadro.

Prima dello stage

  • Quando sarà comunicato allo studente in quale azienda effettuerà lo stage, potrà svolgere una breve ricerca su di essa, raccogliendo informazioni da internet oppure recandosi là personalmente qualche giorno prima, magari accompagnato dall’insegnante tutor, per presentarsi al titolare o al direttore.
  • Chiediamogli di compilare una scheda relativa all’azienda, che potrà completare al termine dello stage e che gli servirà eventualmente per una relazione o come promemoria per il suo futuro curriculum.

Durante lo stage

  • Invitiamo il nostro studente a riflettere sull’esperienza che sta conducendo e sulle differenze (o somiglianze) con la sua solita vita (orari, età delle persone che frequenta, incombenze) e considerare quali competenze acquisite a scuola o in altri contesti (con gli amici, in famiglia, nello sport, in associazioni ecc.) possono essergli utili sul lavoro.
  • Anche se incontra delle difficoltà in questa esperienza per lui nuova, lo invitiamo a non abbattersi, anzi ad accrescere la propria autostima, valorizzando i suoi punti di forza, per cercare di essere apprezzato.
  • Chiediamogli anche di compilare giornalmente un “diario di bordo”, indicando, tra l’altro, le mansioni richieste dal datore di lavoro, gli incarichi eventualmente svolti “in trasferta”, i rapporti con i “colleghi”, successi ed insuccessi: ogni giorno le stesse cose potranno assumere sfumature diverse.

Dopo lo stage

Appena rientrato a scuola, lo studente dovrà redigere una relazione complessiva dello stage:

  • da consegnare all’insegnante tutor e all’insegnante di Italiano, che sarà valutata come prova di verifica;
  • da consegnare agli organismi dirigenti della scuola, per l’archiviazione e la “patrimonializzazione” dell’esperienza;
  • da inviare, insieme a una lettera di accompagnamento con i ringraziamenti, all’azienda e agli enti che hanno collaborato allo svolgimento dell’attività.

Dovrà anche predisporre una scaletta per una esposizione orale dell’esperienza, da utilizzare in occasione di incontri e dibattiti all’interno delle classi della scuola o con altre scuole, anche al fine di migliorare le esperienze future di altri studenti.