Invito all’autovalutazione

La creazione di un video ispirato a un libro

DIDATTICA DIGITALE

Un modo creativo e consapevole per aiutare studentesse e studenti a monitorare un lavoro svolto e autovalutarsi può essere quello di creare un contenuto digitale rispetto a un compito o un’attività da svolgere: per esempio un video a commento di un libro appena letto.

Una volta che i ragazzi hanno letto un libro assegnato loro per compito, che tipo di restituzione possono farne in modo che assimilino e interiorizzino realmente contenuti e messaggi? Inoltre, la restituzione può diventare per i ragazzi un’occasione per riflettere sul proprio modo di apprendere e sui criteri con cui si valuta un elaborato, anche in formato digitale?Prevedendo l’utilizzo delle nuove tecnologie e favorendone un uso più critico e creativo da parte di studenti della Scuola secondaria di II grado, l'insegnante può invitare i ragazzi a realizzare un video a partire dal libro appena letto. Lo potrà fare guidandoli in un percorso che solleciti non solo la comprensione, la riappropriazione dei contenuti e la collaborazione fra pari, ma anche la metacognizione. Per questo, fornirà ai ragazzi una lista di azioni (checklist) da portare a termine per arrivare a produrre il video, dotandoli allo stesso tempo non solo di un modus operandi per futuri elaborati simili, ma anche di uno strumento che li porti a riflettere sulle scelte attuate nelle varie fasi di lavoro. Infine, nella valutazione dell’attività, l'insegnante avrà come riferimento una serie di descrittori in base ai quali i ragazzi potranno comprendere dove, come e in che misura hanno raggiunto gli obiettivi.

Come si crea un video

Il video è oggi il formato mediale preferito da preadolescenti e adolescenti e quello attraverso cui fruiscono più agevolmente di contenuti di intrattenimento, di informazione ed educativi. L'impressione di immediatezza che le immagini in movimento regalano, soprattutto quando vengono usate su social come Tiktok e Instagram, può però trarre in inganno, complice anche l’assenza di barriere tecnologiche in ingresso - basta avere uno smartphone e avviare la registrazione ed il video è fatto. Nel momento in cui viene chiesto ai ragazzi di mettersi alla prova con questo formato per produrre contenuti più strutturati e meno effimeri, l’intuitività degli strumenti di editing non è però sufficiente a produrre un buon contenuto. Serve infatti guidarli a una riflessione su ciò che sta dietro la realizzazione di un video di qualità, per rendere l’apprendimento dei linguaggi e della strutturazione dei contenuti digitali più consapevole.La pre-produzione

Un video deve sempre partire da un’idea, da una storia. È a questo che serve la scrittura del soggetto, ovvero una breve sinossi che definisce la trama di ciò che realizzeremo. In questa fase occorre decidere anche il format del video, ovvero il modo in cui racconteremo la nostra storia, ispirandoci a generi e schemi predefiniti (ne diamo alcuni esempi nei paragrafi successivi). Il passo seguente è la scrittura di una scaletta, cioè una lista con l’ordine delle scene da girare, l’ambientazione, la durata, i personaggi e quello che succede e viene detto (ne diamo un esempio, qui sotto). Per la realizzazione di un video breve la stesura della sola scaletta può già essere sufficiente per passare alla fase di produzione. Se però il video ha scene e dialoghi più complessi, può essere utile stendere anche la sceneggiatura, un testo in cui vengono descritti in modo dettagliato le battute dei personaggi, le azioni, le ambientazioni, i suoni. Una volta che vi siete dotati di scaletta o sceneggiatura, si può passare alla fase di produzione.

La produzione

Per prima cosa occorre allestire il set, tenendo presente che se si gira in esterno si deve considerare di avere rumori di sottofondo e una luce più naturale ma meno facile da controllare. Se le riprese avvengono in un interno è bene usare luci artificiali, in aggiunta alla luce che proviene dalle finestre. Di solito sono sufficienti delle semplici lampade da tavolo, posizionate in tre punti. Prima di avviare le riprese è bene preoccuparsi anche dei suoni: se si gira all’aperto, è importante dotarsi di un microfono esterno, in modo che la voce dei personaggi non si confonda con i rumori di fondo. Se si gira in interno può essere sufficiente il microfono integrato nella videocamera o nel cellulare, purché si prendano alcuni accorgimenti, come eliminare le fonti di rumore (tv, frigorifero, aria condizionata, cellulari…) ed eventualmente migliorare l’acustica della stanza coprendo le superfici con materiali fonoassorbenti come tappeti, tende, coperte, cuscini…

Quando si avviano le riprese si deve decidere per prima cosa il tipo di inquadratura, che rappresenta uno degli elementi chiave della grammatica del linguaggio audiovisivo. Per esempio, un primo piano metterà più in evidenza le emozioni del personaggio, mentre un’inquadratura più larga darà dei dettagli di contesto rispetto all’ambiente in cui si trova. Un altro elemento da definire sarà la scelta tra riprese fisse - quindi con la videocamera o il cellulare su un treppiede - oppure in movimento. La prima concentrerà l’attenzione sul soggetto ripreso e sulle sue battute, mentre la seconda è generalmente più adatta a catturare le azioni.

La post-produzione

Finite le riprese, si passerà alla fase di montaggio, in cui si guarda tutto il girato, si seleziona il materiale da conservare, si taglia il superfluo, si cuciono insieme le scene, aggiungendo suoni e/o una colonna sonora, effetti speciali, titoli e sottopancia. Per l’uso di suoni e musiche si possono sfruttare library di contenuti gratuiti e liberi da diritti o concessi con licenza CreativeCommons, come https://freemusicarchive.org/.

Per l’editing si possono usare software come quelli suggeriti nel paragrafo “Materiali e strumenti”.

Competenze attese e obiettivi

• Riappropriazione creativa dei contenuti di un testo narrativo, per una comprensione più profonda dei messaggi e dei valori che esso veicola.

• Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso gli strumenti e le modalità della comunicazione digitale.

• Elaborazione di progetti utilizzando le conoscenze apprese, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.

• Lavoro in gruppo valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive.

• Monitoraggio puntuale del lavoro svolto e autovalutazione in chiave migliorativa.

4. Svolgimento

Consegna per gli studenti

L’insegnante dà la consegna, indicando:• quali sono gli obiettivi dell’attività: creare un video, prendendo spunto da un libro letto in classe, per rielaborarne creativamente il contenuto, nelle modalità suggerite nelle checklist riportate di seguito;

• gli strumenti, le tecniche e la metodologia da seguire per realizzare il video;

• la durata e i requisiti dell’elaborato;

• i gruppi in cui la classe viene divisa (suggeriamo di dividere la classe in gruppi di 4 o 5 alunni).A seguire, indichiamo le varie fasi di lavoro. La Fase 1, 2 e 4 vengono svolte in classe, la Fase 3 è svolta dai ragazzi in autonomia a casa.Fase 1 L’idea da cui partire e il format

L'idea da cui i ragazzi dovranno partire per progettare i loro video sarà ovviamente legata al testo stesso e, nel caso si tratti di un romanzo, avrà al centro la trama, i personaggi, le ambientazioni, ma anche il giudizio che i lettori hanno maturato rispetto al libro. È evidente che i ragazzi, avendo a disposizione un minutaggio video limitato, dovranno operare delle scelte e decidere su quali contenuti focalizzare la propria produzione. Devono quindi riflettere sul testo letto per decidere il format del video e il suo taglio editoriale. Per guidare le loro scelte potete fornire agli studenti la seguente lista di domande.Check list per Fase 1 (L’idea, il format)

Quali sono gli aspetti del libro che più vi hanno colpito?
Quali di questi volete mettere in evidenza nel video?
Quali invece si possono omettere?
A chi si rivolge il vostro video? A chi l’ha già letto? A qualcuno a cui volete suggerirlo?
Sulla base dei destinatari e degli aspetti che volete mettere in evidenza, quale format video vi sembra più adatto? Potete ispirarvi a uno di questi:
- videorecensione (es. formato vlog, con il lettore che racconta al pubblico il libro guardando in camera oppure formato giornalistico, con immagini che si alternano sullo schermo e voce narrante fuori campo);
- intervista immaginaria (es. ai personaggi, all’autore; in formato individuale o intervista doppia);
- messa in scena (es. cortometraggio o parodia),
- adattamento in chiave musicale (es. testo rap).

Fase 2 La scaletta del video

Una volta deciso il taglio editoriale e il format, i ragazzi devono concentrarsi sulla progettazione del video. È necessario che stabiliscano la scaletta dei contenuti, mettendoli nell’ordine con cui verranno presentati nell’elaborato e quindi decidendo di quante scene si comporrà. Potete fornire loro uno schema di questo tipo per facilitare la stesura della scaletta e la concreta progettazione del video.

Se necessario, potranno anche procedere alla stesura di una sceneggiatura vera e propria per le diverse scene. Per guidarli, proponete loro di riflettere sulle seguenti azioni:Check list per Fase 2

Le scene che avete previsto colgono gli aspetti salienti individuati in fase di ideazione?
Dove si svolgono?
Quanti “attori” saranno presenti nel video? Si relazioneranno fra loro? Si alterneranno nelle scene? Sono coerenti rispetto ai valori e agli aspetti che volete mettere in evidenza?
Ci saranno delle voci fuoricampo?
Gli attori/le voci fuoricampo improvviseranno o reciteranno una sceneggiatura?
In questo secondo caso, avete verificato che la sceneggiatura sia completa e contenga i contenuti del testo che avete identificato come importanti?
I tempi previsti per le singole scene sono coerenti con la durata complessiva del video?
Fase 3 La produzione e la post produzione del video

La produzione del video da parte dei ragazzi potrà avvenire autonomamente, a casa. L’importante è stimolarli ad attribuire compiti precisi a ciascuno dei componenti del gruppo di lavoro rispetto alle fasi di produzione e postproduzione. Anche in questo caso, potrete guidarli con una lista di domande:Check list per Fase 3

Avete scelto di girare in esterno o interno?
Se girate in interno, avete individuato un ambiente sufficientemente tranquillo e illuminato per le riprese?
Se girate in esterno, avete dei microfoni adatti alla registrazione all’aperto? Avete scelto il momento della giornata adatto ad una buona illuminazione?
Chi si occupa di girare le scene?
Farete inquadrature fisse oppure le alternerete (primi piani, mezze figure, figure intere…)?
Farete delle prove prima di girare le scene?
Come gestirete il montaggio? Con che hardware e software? Chi se ne occuperà?
Ci saranno suoni aggiuntivi e colonna sonora?
Ci saranno titoli di coda e/o sottopancia?
Perché i ragazzi comprendano meglio gli obiettivi che devono raggiungere, sottoponete loro, prima che comincino la fase di produzione, la lettura della Rubric e delle voci in base alle quali saranno chiamati a valutare i rispettivi elaborati.Fase 4 La valutazione dei video

Ogni gruppo presenta il proprio video, raccontando alla classe le varie fasi di lavorazione e spiegando le scelte che ha operato. I video vengono visionati in classe mediante Lim o schermo del computer. Dopo la presentazione di ciascun video gli studenti vengono invitati ad assegnare ai singoli elaborati (incluso il proprio) un punteggio da 1 a 5 relativamente alle voci che elenchiamo nella Rubric.

Strumenti e Metodologie

Materiali e Strumenti utilizzati

• Smartphone o videocamera per le riprese

• Eventuale microfono esterno

• Programmi di montaggio come iMovie (per iOs e Mac), VidTrim, KineMaster e Adobe Premiere rush (per Android, offrono un periodo di prova gratuito), Hit Film (per PC)

• Il testo: Nick Willoughby, Creare video per YouTube®, Hoepli 2017

• Lim o schermo computer

Metodologie didattiche applicate

• Collaborative learning

• Autovalutazione formativa