Rita da Cascia

Santa Rita da Cascia nasce presumibilmente nell’anno 1381 a Roccaporena, frazione di Cascia in provincia di Perugia con il nome di Margherita Lotti.
All’età di circa 13 anni i genitori la promettono in sposa a Ferdinando Mancini, giovane ufficiale comandante della guarnigione di Collegiacone, con il quale si sposa a circa 17-18 anni.

Nonostante la nascita due gemelli maschi, il marito violento la sottopone a ogni tipo di maltrattamento che lei sopporta con pazienza. Perseverando con la sua dolcezza, Rita riesce nel tempo a calmarne le intemperanze.

Il marito muore assassinato in un agguato teso presso il castello di Collegiacone, a metà strada tra Cascia e Roccaporena. Nonostante Rita perdoni gli assassini, i figli meditano la vendetta. Si narra che Rita preghi Dio di farli morire piuttosto che permettere questo peccato, e così avviene. Muoiono prematuramante, forse di peste, a meno di un anno dalla morte del marito.

Ormai libra da vincoli familiari, Rita chiede di essere accolta nel monastero delle monache agostiniane di Santa Maria Maddalena in Cascia, ma viene respinta per tre volnte perché vedova di un uomo assassinato. Per essere accettata le viene chiesto di adoperarsi per riappacificare la famiglia del marito con gli uccisori. 

La riappacificazione avviene pubblicamente e scongiurata la faida, Rita può entrare nel monastero.
Rita vive per 40 anni nel monastero in preghiera e in penitenza, sino a ricevere sulla fronte una dolorosa "spina" della corona di Gesù che porta per quindici anni (da ciò è nata la devozione dei quindici giovedì di santa Rita). Muore il 22 maggio 1447. Rita è dichiarata beata nel 1626 da papa Urbano VIII.

Santa Rita viene proclamata santa il 24 maggio nel 1900 (a oltre 600 anni dalla sua morte) da Leone XIII.