Ignazio di Loyola

Iñigo Lopez de Loyola nasce nella fortezza dei Loyola ad Azpeitia, paese basco della Spagna, il 23 ottobre 1491 da genitori appartenenti potente casato dei Loyola.
È designato alla vita sacerdotale e per questo riceve la tonsura, ma la sua aspirazione più grande è diventare cavaliere come i fratelli e quindi suo padre nel 1506 lo affida a don Juan Velázquez de Cuellar, ministro dei Beni del re Ferdinando il Cattolico, per forgiarne la disciplina e incrementarne la cultura.

In questo periodo Iñigo esprime un carattere esuberante cercando il divertimento e corteggiando le dame.
Alla morte di don Velázquez nel 1517, Iñigo entra in servizio del duca di Najera e viceré di Navarra e nell’assedio da parte dei francesi del castello di Pamplona del 1521, viene colpito ad una gamba che, nonostante due operazioni, rimane più corta dell’altra. Inizia una lunga convalescenza dove legge e medita la "Vita di Cristo" di Lodolfo Cartusiano e la "Leggenda Aurea" (vita di santi) di Jacopo da Varagine (1230-1298). Capisce che la sua missione è quella di dedicare la fedeltà a Gesù.
Decide di seguire le orme di San Francesco di Assisi e nella cattedrale di".. si spoglia e fa voto di povertà e castità a vita.

Nel 1522 decide di raggiungere Gerusalemme come pellegrino e si dirige verso Barcellona. Nel tragitto si ferma nell’abbazia benedettina di Monserrat e, seguendo le orme di San Franceso di Assisi, si spoglia degli abiti cavallereschi vestendo quelli di un povero e fa il primo voto di castità perpetua.
Non riuscendo a raggiungere Barcellona perché colpita da unl’epidemia di peste, si ferma nella cittadina di Manresa dove vive da asceta e ha varie visioni. Ha l’illuminazione sulla possibilità di fondare una Compagnia di consacrati e in una grotta inizia ad elaborare una serie di meditazioni e di norme, che formeranno gli "Esercizi Spirituali".

Nel 1523 Iñigo di Loyola riesce ad arrivare in Terra Santa e sarebbe sua intenzione rimanervi a lungo, ma il Superiore dei Francescani, responsabile apostolico dei Luoghi Santi, gli nega il permesso e nel 1524 è costretto a rientrare in Spagna.
Decide di approfondire la teologia ed inizia gli studi in Spagna per poi continuarli a Parigi e nel 1535 ottiene un dottorato in filosofia. Nel 1534 Iñigo latinizza il suo nome in Ignazio, ricordando il santo vescovo martire s. Ignazio d’Antiochia e in questo periodo convince sei compagni di studi a seguirlo nei suoi propositi. Insieme fondano la "Società di Gesù" e fanno voto nella Cappella di Montmartre di vivere in povertà e castità e promettono di recarsi in Terra Santa e se questo non fosse possibile, di obbedire alle decisioni che il Papa avrebbe preso per loro. Nel 1537 si spostano a Roma per far riconoscere dal Papa la Compagnia consacrata a Gesù. Papa Paolo III consente loro di essere ordinati sacerdoti. Le tensioni politiche del tempo rendono impossibile il viaggio a Gerusalemme, così i neosacerdoti si dedicano alla preghiera e alla carità in Italia.

Il 27 settembre papa Paolo III 1540 conferma l’ordine con la bolla papale "Regimini militantis".
L’8 aprile 1541 Ignazio è eletto all’unanimità Preposito Generale della Compagnia di Gesù; nel 1548 vengono stampati gli Esercizi Spirituali; nel 1550 completa le "Costituzioni gesuite" del suo Ordine (saranno adottate nel 1554); tra il 1553 e il 1555, Ignazio detta al suo segretario la sua autobiografia.
Rimasto a Roma per volere del papa, coordina l’attività dell’Ordine, nonostante sia molto malato e sofferente. Invia i suoi compagni come missionari in tutta l’Europa per creare residenze, scuole, istituti, collegi e seminari. L’ordine dei gesuiti sarà determinante nel successo della Contro-Riforma.
Ignazio di Loyola muore a Roma il 31 luglio 1556.

È proclamato beato il 27 luglio 1609 da papa Paolo V e proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV. Muore il 31 luglio 1556.